domenica 21 febbraio 2010

Verso il Convegno... 12. In conclusione: l'alfabeto e la grammatica:

Il XVI Convegno Nazionale Giscel è alle porte. Se guardiamo ai numeri non si può certo definire frequentato questo blog che ha accompagnato al Convegno, tuttavia sappiamo che, anche se non sono intervenuti, molti vi si sono affacciati. Ci piacerebbe, quindi, ricevere delle opinioni generali intorno alla qualità e alla quantità dei materiali che qui sono stati inseriti.
Per concludere le nostre pubblicazioni abbiamo pensato di proporre due letture che in qualche modo riprendono, per chiudere il cerchio, lo spirito del Prologo con cui è iniziato il blog. Saranno quindi due letture “non didattiche”, che tuttavia mostrano come l’alfabeto e la grammatica siano temi presenti, ricorrenti in molti discorsi, in molti generi e settori del sapere, anche al di fuori dello specifico ambiente scolastico.
Si tratta in primo luogo di una parabola ebraica, che dobbiamo ad Anna Maria Curci, a cui va un ringraziamento di cuore per la sua attenta presenza qui; il secondo testo è una pagina leggera, a tratti divertente, di un romanzo di successo.
Buona lettura, quindi, e... aspettiamo i vostri pareri.

3 commenti:

Elena M. ha detto...

Ci sono piaciute moltissimo! E direi che con quest'ultima proposta abbiamo chiuso in bellezza, in attesa del grande evento.
La speranza è che tutto questo sia un seme che possa dare molti frutti, fin da ora ma soprattutto nel tempo.
Grazie di tutto.
Elena M.

Anna Maria Curci ha detto...

Ai due brani aggiungo una breve citazione da un romanzo di Delphine de Vigan, No et moi (trad. it.: Gli effetti collaterali dei sogni):

“Chi pensa che la grammatica sia solo un insieme di regole e di obblighi si sbaglia. Se ti appassioni, la grammatica ti rivela il senso nascosto della storia, occulta il disordine e l’abbandono, collega gli elementi, accosta i contrari, la grammatica è uno strumento formidabile per organizzare il mondo come si vorrebbe che fosse”.

«Ceux qui croient que la grammaire n'est qu'un ensemble de règles et de contraintes se trompent. Si on s'y attache, la grammaire révèle le sens caché de l'histoire, dissimule le désordre et l'abandon, relie les éléments, rapproche les contraires, la grammaire est un formidable moyen d'organiser le monde comme on voudrait qu'il soit.»

Donatella Lovison ha detto...

Un grazie di cuore a Elena.
Un grazie riconoscente ad Anna Maria che ha reso concretamente plurilingue questo blog.