venerdì 30 ottobre 2009

Verso il Convegno... 5. La riflessione sulla lingua dalla scuola elementare al biennio superiore

In questa nuova proposta di lettura Adriano Colombo, partendo dalla messa a fuoco di alcuni punti chiave e criticando alcune debolezze e incongruenze dei programmi vigenti nel 1997, formula una proposta per un curricolo verticale di riflessione sulla lingua.
Con parole importanti quali coerenza, pulizia concettuale e produttività, riferibili alle caratteristiche di un percorso didattico, A.C. costruisce una sua proposta di riflessione linguistica in prospettiva nozionale: dalle prime osservazioni sulle variazioni di forma il “fare grammatica” in classe, lungo strade percorse e ripercorse in termini ricorsivi, porta al cuore del rapporto tra lingua, mente e visione del mondo.

sabato 24 ottobre 2009

Educazione linguistica e disturbi specifici dell'apprendimento

Come si legge nella Lettera aperta sull'Educazione Linguistica ed i Disturbi Specifici dell'Apprendimento «è necessaria una vasta opera di formazione iniziale e in servizio degli insegnanti; una formazione sia all’educazione linguistica sia sulle caratteristiche dei disturbi specifici di apprendimento e sui modi in cui è possibile favorirne il superamento nella normale attività didattica».
Che cosa ne pensate? E che cosa pensate della Lettera aperta?

giovedì 15 ottobre 2009

Verso il Convegno... 4. Per un'«educazione linguistica essenziale»

Questa settimana pubblichiamo un intervento di Adriano Colombo già apparso in “La didattica”, (anno III n. 3, marzo 1997). Sospettiamo, infatti, che gli insegnanti che iniziano in questi anni l’attività professionale non abbiano né consultato né conosciuto quella rivista e non conoscano quindi il testo.
Adriano Colombo ci indirizza, fin dal titolo, verso una educazione linguistica essenziale.
Nell’esplosione dei manuali e dei programmi scolastici (a nostro parere causa non secondaria dell’approssimativo raggiungimento di obiettivi nella scuola italiana) l’insegnante rischia di smarrirsi, di non saper distinguere l’essenziale dal secondario o addirittura dal superfluo , soprattutto se opera isolatamente e non in stretta connessione con colleghi, vuoi della stessa scuola vuoi di associazioni professionali.
La domanda è: che cosa eliminereste (o cambiereste radicalmente) nel vostro insegnamento della grammatica, perché nel passato anno scolastico non ha dato i risultati previsti?

giovedì 1 ottobre 2009

Verso il Convegno... 3. Casellario grammaticale

L’ articolo di Adriano Colombo qui pubblicato, pur essendo datato 1987 presenta problemi di insegnamento della grammatica che sono molto attuali e, forse, mai risolti.
Quali sono i limiti di una grammatica classificatoria di tipo “tradizionale”? Come riflettono sulla lingua gli allievi? Commettono semplicemente errori o rivelano capacità di analisi di cui didatticamente sarebbe opportuno tener conto?
Dalle riflessioni proposte e dalle esperienze sul campo riportate da Colombo deriva un forte stimolo a discutere per cercare una risposta a queste domande.